Buone notizie da un collega africano

di Paolo Angeletti


Quando ho ricevuto il rapporto annuale di Fremba da Kankan, Guinea Conakry, non mi sono stupito. Ricevo i suoi rapporti annuali da ormai dieci anni e conosco gli incredibili risultati che questo giovane collega ottiene in condizioni che a me sembrano eroiche.

Lui è il primario del servizio di oftalmologia dell’ospedale di Kankan, città di 400.000 abitanti nell’Alta Guinea. E’ anche l’unico oculista che, aiutato da un paio d’infermieri specializzati in oftalmologia, si fa carico della salute oculare di più di due milioni di abitanti.

Raggiungerlo non è facile. Nel 2003 la strada per Kankan, appena rifatta, consentiva di raggiungere la città in 5 ore ma già dal 2005, saltato il sottile strato di asfalto, era diventata un rosario di buche. Adesso, mi dicono, ci vogliono quattordici ore per arrivare a destinazione.

Come nel resto della Guinea, anche a Kankan, l’elettricità è un lusso che si paga fornendosi del generatore. Idem per l’acqua: uno se la compra. Non è difficile immaginare come si lavori in un ospedale dello stato dove, tra parentesi, lo stipendio di un medico specialista non credo superi i 50 euro al mese.
Chi ha avuto la pazienza di leggere i miei articoli su O.D., ricorderà che ciò che ho appena detto, rende la formazione locale di medici e paramedici, compito estremamente difficile.

Il rapporto annuale del Dott. Fremba Camara è veramente sbalorditivo e contiene delle chicche che necessitano di spiegazione. Fremba è bravissimo nell’ottenere con la tecnica manuale detta SICS di estrazione della cataratta dei risultati funzionali che non hanno niente da invidiare ai nostri, a tal punto che chiama la sua tecnica chirurgica “faco sostitutiva”.

Segnalo anche un’altra rarità: Fremba opera il glaucoma cronico semplice, eseguendo la trabeculectomia.
Ne opererebbe di più, dice, se potesse valersi di un perimetro per valutare meglio i suoi glaucomi.