Editoriale di fine anno

di A. Rapisarda

Il redazionale di fine anno di un giornale è onore ed onere che per consuetudine viene affidato al Direttore.
Rispettando questa tradizione esprimerò alcune mie riflessioni.

Gli argomenti scientifici trattati da Oftalmologia Domani sono stati tanti, ben approfonditi dagli autori, ampiamente valutati dalla redazione e premiati dai lettori con un elevatissimo numero di contatti che la rivista ha ricevuto. Un premio questo per il lavoro del comitato di redazione capitanato dall’instancabile Vice Direttore Amedeo Lucente. A loro va il mio più sentito ringraziamento per gli sforzi profusi.

In assenza di relazioni sociali, nessun congresso a causa della pandemia, il rapporto fra colleghi si è diradato e ridotto alle possibilità che il web consente.

La tecnologia mediatica è stata, però, da qualcuno utilizzata non per contattare, consigliare, riunire gli oftalmologi italiani, ma per isolarsi, dividere e pontificare.

Faccio riferimento, certamente non velato, ai video con i quali, in nome della SOI, il Presidente ha inondato la nostra posta elettronica.

Attraverso questi ha informato(!), in maniera assolutamente parziale, la comunità oftalmologica in merito alle sue molteplici e contraddittorie decisioni; tra tutte spicca la sospensione della maggioranza dei componenti del Consiglio Direttivo. Colpevoli, questi ultimi, di non essere più d’accordo con la gestione dittatoriale da lui esercitata. Ai dissidenti ha anche impedito l’accesso alla sede sociale e la possibilità di replica attraverso la piattaforma mediatica della società utilizzandola, di fatto, non come strumento collettivo, ma personale.

Abbiamo raggiunto il ridicolo quando i dissidenti (sembra di muovermi nell’URSS di qualche decennio fa!) sono stati accusati di attività sovversiva nei confronti della SOI.

Tra le tante accuse: la collaborazione con UICI, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Come mai il Presidente della società degli oculisti non approva la vicinanza ad una associazione di pazienti? Non è forse eticamente dovuta da parte dei medici oculisti? Il tutto non è degno di una Società Scientifica nonché Ente Morale, come spesso ricorda ai Soci quale manto di una verginità solo sua.

Il tempo scioglierà i nodi della querelle legale nella quale, nostro malgrado, siamo stati coinvolti.

Ci ha definito “inutili c……” con il turpiloquio che gli è abituale.

L’obiettivo di questo modo di fare è evidente: arrivare alle prossime elezioni per il rinnovo delle cariche sociali della nostra società, e sottolineo NOSTRA, fissate per novembre 2021 senza concorrenti che possano intralciare i suoi disegni politici e la sua sete di potere. Lo conosco da quando lo “battezzai” invitandolo alla sua prima chirurgia in diretta a Siracusa nei primi anni ’90. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti. Ha dimostrato sino a qualche anno fa di voler costruire una oftalmologia italiana degna del rispetto internazionale. Da qualche tempo ha trascurato la base nazionale, ignorando i suggerimenti ed i consigli che da più parti gli sono giunti.

Il ruolo di Presidente a vita non esiste, le società come la SOI rappresentano una comunità, e le comunità cambiano; le cariche sociali devono alternarsi, adeguarsi ai tempi e alle generazioni.

Abbiamo bisogno di una SOI unita e non divisa, con una classe dirigente formata da gente di esperienza, non ancorata alla poltrona, ma anche da giovani che abbiano una visione innovativa del futuro.

Tante sono le sfide che la nostra professione ci chiama ad affrontare tutti i giorni; le vicende interne alla SOI rischiano di creare un abisso tra la reale essenza della nostra professione e la società che ci riunisce e rappresenta.

La scienza e l’etica, non altro, dovrebbero essere al centro dei nostri dibattiti.

Concludo queste mie riflessioni con gli auguri ai nostri lettori ed a tutti gli Oculisti Italiani.

Buon Natale e sereno Anno Nuovo

Il Direttore
Antonio Rapisarda

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