Cosa leggerete in questa edizione

di A. Rapisarda

Il nuovo anno parte con la pandemia che non demorde e con i vaccini che tardano ad arrivare in numero sufficiente. Pensavamo un anno fa, all’inizio del lockdown, che tutto si sarebbe risolto in estate, con il caldo. Speravamo che il clima potesse, più delle mascherine che scarseggiavano, favorire la scomparsa o quanto meno il rallentamento dell’infezione.

Fissazione sclerale con tecnica Ab Esterno in assenza di supporto capsulare

di R. Bonfili1, L. Petitti2, S. Tricarico1
1Azienda Ospedaliera S. Camillo, Roma
2Università magna Grecia, Catanzaro


Abstract
Scopo del lavoro:
Studio retrospettivo per valutare l’efficacia e la sicurezza a lungo termine della fissazione sclerale con tecnica chirurgica Ab Esterno in pazienti con insufficiente supporto capsulare

DALK su precedente chirurgia corneale: casi complessi

di A. Pocobelli, C. Komaiha, L. De Carlo, N. Boni,
R. A. M. Colabelli Gisoldi
Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, Roma. UOC Oculistica - Banca degli Occhi


Abstract: La cheratoplastica lamellare anteriore profonda (DALK) è un intervento tecnicamente complesso, in particolare in quei casi in cui l’anatomia del segmento anteriore risulta alterata da precedenti interventi chirurgici o para-chirurgici. Riportiamo i risultati della DALK in 3 occhi di 3 pazienti precedentemente sottoposti a 3 diverse procedure: cheratotomia radiale (RK); cheratoplastica perforante (PK); cheratoplastica lamellare laser a eccimeri-assistita (ELLK).

Cheratite neurotrofica: diagnosi e trattamento. La nostra esperienza

di G. Giannaccare, M. Borselli, V. Scorcia
Unità Operativa di Oculistica - Università "Magna Grecia" di Catanzaro


Abstract: La cheratite neurotrofica è una patologia degenerativa della cornea causata da un danno a carico della branca oftalmica del trigemino. Il quadro clinico è caratterizzato dalla riduzione della sensibilità corneale che nelle forme più gravi può essere del tutto assente. Tale alterazione può determinare nel tempo la formazione di una ulcerazione della cornea. Lo scopo di questo articolo è di presentare l’iter diagnostico-terapeutico utilizzato presso il nostro Centro per la gestione dei pazienti con cheratite neurotrofica. Esempi rappresentativi di alcuni casi clinici peculiari saranno presentati.

L'ostruzione congenita del dotto nasolacrimale

di P. Capris
Responsabile UOC Oculistica IRCCS G. Gaslini, Genova


Abstract: L’ostruzione congenita del dotto nasolacrimale (Congenital Nasolacrimal Duct Obstruction: CNLDO) è una affezione frequente nel neonato e nella prima infanzia che va incontro, nella maggior parte dei casi, alla risoluzione spontanea. Tuttavia rappresenta un elemento di preoccupazione per i genitori e sembrerebbe costituire un fattore di rischio ambliopico. La risoluzione può essere facilitata con il massaggio del sacco lacrimale, tuttavia, in una modesta percentuale di casi, trova indicazione il provvedimento chirurgico di sondaggio del dotto nasolacrimale, la cui tempistica è tuttora oggetto di differenti orientamenti. Vengono descritti alcuni accorgimenti nell’esecuzione della procedura chirurgica con l’obiettivo di favorirne il successo. L’impianto di uno stent nel corso del primo o eventuale successivo intervento, è indicato in caso di insuccesso, mentre in caso di fallimento di ogni provvedimento, deve essere presa in considerazione la dacriocistorinostomia in età successiva.

Cheratoplastica a fungo assistita da laser a femtosecondi

di C. Cagini1, M. Messina1, F. Piccinelli1, G. Lomurno2,
A. Lupi1, F. Della Lena1, D. Tucci1
1Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Biomediche, Sezione di Oftalmologia, Università degli Studi di Perugia, Ospedale S. Maria della Misericordia, Perugia
2Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Biomediche, Sezione di Chirurgia Pediatrica e Chirurgia Oro-Maxillofacciale, Università degli Studi di Perugia, Ospedale S. Maria della Misericordia, Perugia


Abstract:
Obiettivo: illustrare la tecnica chirurgica di cheratoplastica a fungo assistita da laser a femtosecondi nel trattamento di opacità corneali centrali a tutto spessore

Cellule retiniche della glia & membrana limitante interna

di A. Lucente


Abstract: L’articolo prende spunto dalla lettura di alcuni lavori recentemente pubblicati sul ruolo crescente delle cellule gliali nelle patologie vitreoretiniche. Dopo un rapido excursus sui tempi e modi della loro scoperta, si passa a descriverne il ruolo fisiopatologico, con particolare focus sulla membrana limitante interna. Oltre la discussione dei dati innovativi emerge nel corso della lettura l’auspicio per la nascita e sviluppo di un imaging retinico cellulare “in live” ancora non disponibile ma sicuramente auspicabile, come alcune innovazioni tecnologiche, con ragionato ottimismo, prospettano in tempi ragionevoli, facendone intravedere una possibile attuazione.

Articolo 13 D.Lgs. 24/2017

di R. Bonfili1, V. Amodio2
1Azienda Ospedaliera S. Camillo, Roma
2Avvocato Foro di Roma


Carissimi Lettori, queste poche righe vengono stese a quattro mani dal Prof. Roberto Bonfili e dall’esimio avv. Vitantonio Amodio, perché mentre il primo non ci vede, il secondo non ci sente…