Cosa leggerete in questa edizione

di A. Rapisarda

Il nuovo anno parte con la pandemia che non demorde e con i vaccini che tardano ad arrivare in numero sufficiente. Pensavamo un anno fa, all’inizio del lockdown, che tutto si sarebbe risolto in estate, con il caldo. Speravamo che il clima potesse, più delle mascherine che scarseggiavano, favorire la scomparsa o quanto meno il rallentamento dell’infezione.

La tregua estiva ha avuto, purtroppo, solo uno sprazzo momentaneo, fugace, favorendo nuovi contatti, e con essi dilaganti fiammate epidemiche. Con 110.000 vittime a marzo 2021 in Italia e circa 3.000.000 nel mondo, risultato purtroppo non definitivo, la pandemia travolge tutti e tutto; gli stati si sono trovati largamente impreparati, e il virus sta avendo la meglio. La nostra Rivista inizia quest’anno editoriale on line con argomenti di pregio, perché eccellenti sono gli autori, tutti con pedigree di primo piano, di rilevanza non solo nazionale. Con l’augurio di un ritorno alla vita sociale e congressuale normale, confermo il nostro impegno a favore dell’Oftalmologia Italiana per lo sviluppo delle conoscenze della nostra disciplina, sempre aperto alla discussione e al confronto.

Roberto Bonfili propone una nota sull’articolo 13 della legge Gelli (24/2017) che tratta “L’Obbligo di comunicazione all’esercente la professione sanitaria del giudizio basato sulla sua responsabilità” e, coadiuvato Stefano Tricarico e Luigi Petitti, uno studio retrospettivo per valutare l’efficacia e la sicurezza a lungo termine della fissazione sclerale con tecnica chirurgica ab esterno in pazienti con insufficiente supporto capsulare. La sua casistica retrospettiva, di tutto rispetto, è di 57 occhi di 57 pazienti operati in un decennio dal 2009 al 2019 nel Dipartimento di Neuroscienze, Testa e Collo dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma da lui diretta, dopo che Vincenzo Petitti ha lasciato per raggiunti limiti d’età. L’efficacia e la sicurezza degli interventi sono state valutate oltre con l’acuità visiva, anche per le eventuali complicanze precoci e tardive. La corretta gestione dell’afachia in caso di mancato supporto capsulare resta un tema dibattuto. Numerose le tecniche proposte, con differenti profili di sicurezza ed efficacia. Le moderne lenti da camera anteriore “open loop” e le lenti a fissazione sclerale hanno negli adulti un outcome simile; il dibattito su quale sia la scelta migliore resta tuttavia aperto, non concluso, foriero di ulteriori studi ed approfondimenti. Il risultato visivo post operatorio resta il dato più significativo da perseguire e ricercare, e la scelta finale è del chirurgo in base alla sua esperienza. La Scuola formativa ricevuta dal suo Maestro Vincenzo Petitti, e l’influenza assorbita dalla frequentazione con Sandro Schirru, hanno portato ad una assoluta maturità chirurgica di Roberto, che resta “uomo da camera operatoria”, anche se il suo impegno sindacale, non meno lusinghiero ed apprezzabile, lo proietta nei temi sociali. Grazie Roberto del tuo contributo.

Augusto Pocobelli e collaboratori ci intrattengono sulla cheratoplastica lamellare anteriore profonda DALK in quei casi in cui l’anatomia del segmento anteriore è alterata da precedenti interventi chirurgici o para-chirurgici. Augusto riporta i risultati di 3 occhi di 3 pazienti precedentemente sottoposti rispettivamente a cheratotomia radiale RK, cheratoplastica perforante PK, cheratoplastica lamellare laser a eccimer-assistita ELLK. La DALK viene descritta in ogni suo sviluppo. L’autore, chirurgo corneale da tutti riconosciuto, affina la tecnica chirurgica e, nello stesso tempo, sceglie di volta in volta le modalità di esecuzione più opportune per ottenere un piano profondo stromale omogeneo. Tra le procedure più comunemente eseguite, cheratoplastica lamellare anteriore ALK manuale, DALK – descemetica e pre-descemetica, ALK microcheratomo-assistita e la ALK laser a femtosecondi-assistita, la scelta è ricaduta, nei casi riportati, nella pneumodissezione “big bubble” di Anwar, che prevede una dissezione manuale. I lusinghieri risultati raggiunti permettono di offrire al paziente una migliore qualità della visione, eliminando l’interfaccia stroma-stroma, fonte di tante fastidiose aberrazioni ottiche. Grazie Augusto; la tua autorevolezza in questo campo indurrà presto alla Redazione di Oftalmologia Domani di chiederti altri preziosi contributi come quello ora offerto.

Giuseppe Giannaccare, coadiuvato da Massimiliano Borselli della Clinica Oculistica di Catanzaro diretta da Vincenzo Scorcia, che condivide l’articolo, ci propone una Review sulla cheratite neurotrofica, patologia degenerativa della cornea causata da un danno a carico della branca oftalmica del trigemino. Il quadro clinico, caratterizzato dalla riduzione della sensibilità corneale, spesso difficilmente rilevabile, che nelle forme più gravi può essere del tutto assente, è variegato, fino a forme molto gravi. La formazione di un’ulcera della cornea, non raramente ribelle alla terapia, è la conseguenza del deficit d’innervazione corneale instauratosi. L’articolo traccia sapientemente l’iter diagnostico-terapeutico nella gestione dei pazienti con questa difficile patologia, supportato da alcuni casi clinici particolarmente significativi. Dalla prima linea di trattamento con sostituti lacrimali e lenti a contatto, si passa all’autosiero, al trattamento con nerve growth factor e, infine, alla neurotizzazione corneale. Il rapido e veloce excursus proposto è avvincente, e risponde soddisfacentemente alle incognite che il lettore si pone. Il supporto scientifico che Giannaccare apporta alla sapiente condotta delle problematiche corneali si avverte, dando ancor maggior prestigio agli studi e ricerche sulla cornea, punta di diamante dell’attività chirurgica della scuola calabrese, da più parti riconosciuta, elevandola ulteriormente.

Paolo Capris tratta dell’ostruzione congenita del dotto nasolacrimale. È un’affezione frequente nel neonato e nella prima infanzia, con risoluzione spontanea nella maggioranza dei casi; resta tuttavia elemento di grande preoccupazione per i genitori. Il massaggio del sacco lacrimale è il primo tentativo proposto e adottato; una modesta percentuale di casi necessita però di un provvedimento chirurgico; il sondaggio del dotto nasolacrimale è l’intervento di scelta, spesso risolutore. La sua tempistica è tuttora oggetto di differenti orientamenti. L’autore, con grande esperienza sull’argomento, descrive e propone alcuni accorgimenti nell’esecuzione di questa procedura chirurgica con l’obiettivo di favorirne e aumentarne il successo. L’impianto di uno stent nel corso del primo o di un eventuale successivo intervento, è indicato in caso di recidiva; in caso di un definitivo fallimento, la dacriocistorinostomia resta l’unica via d’uscita, da programmare in età successiva. L’esperienza personale di Paolo e dei suoi validi collaboratori dell’Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini, che ha diretto con assoluta maestria ed efficacia fino a poco tempo fa, ha portato a proporre e adottare personali varianti tecniche dettagliatamente descritte. Quando l’esperienza è supportata dalla profonda conoscenza di una patologia, e porta a proporre protocolli personali, si sperimenta il miglior connubio tra scienza ed esperienza, tra dottrina e pratica. Grazie Paolo per il tuo dotto contributo e per la vicinanza dimostrata ad Oftalmologia Domani.

Carlo Cagini, con i suoi validi collaboratori, ci parla della cheratoplastica a fungo assistita da laser a femtosecondi. La tecnica è particolarmente indicata nel trattamento di opacità corneali centrali a tutto spessore con un alto rischio di rigetto. I modi di esecuzione e i vantaggi sono sapientemente esposti dagli autori. La tecnica utilizzata associa i vantaggi della cheratoplastica perforante a quelli della lamellare anteriore, Deep Anterior Lamellar Keratoplasty DALK, sfruttando, da quest’ultima, il basso stimolo immunogeno e rischio di rigetto del lembo. La tecnica proposta nel 2005 da Busin e colleghi, consiste nel trapianto di un tessuto corneale composto di due parti: una prima lamella corneale superficiale costituita da epitelio e stroma ottenuta dal microcheratomo di diametro maggiore, e una seconda costituita da stroma profondo ed endotelio, con un diametro inferiore. I cinque occhi trattati, due cheratoconi avanzati, due opacizzazioni corneali per lesione traumatica e una distrofia corneale, hanno usufruito dell'uso del laser a femtosecondi che rende l’intervento più semplice rispetto all’impiego del microcheratomo, originariamente proposto, offrendo una procedura standardizzata e riproducibile. Tuttavia l’intervento rimane impegnativo; l’esperienza di Carlo e della sua equipe permette sicurezza e, conseguentemente, i validi risultati riportati nell’articolo. Grazie Carlo per aver scelto la nostra Rivista.

Amedeo Lucente questa volta ci porta su un terreno apparentemente infecondo di spunti scientifici e ricadute cliniche. Lo studio delle cellule gliari retiniche è sicuramente uno degli argomenti meno trattati e appetibili da descrivere. La ricerca accurata della bibliografia ha permesso tuttavia di trarre dettagli e riflessioni di vero pregio, con rilevanti ricadute nel management delle maculopatie. La passione verso la scoperta dei risvolti meno conosciuti porta Amedeo a considerazioni personali nella diagnostica per immagini, vera sua passione. Ogni articolo è una continua scoperta, un affascinante viaggio nel mondo dell’imaging, sempre più efficace e necessario in oftalmologia. Dopo un rapido excursus sui tempi e modi della scoperta delle cellule gliari, si passa a descriverne il ruolo fisiopatologico, con particolare focus sulla membrana limitante interna. Oltre la discussione dei dati innovativi, nel corso della lettura emerge l’auspicio per la nascita e sviluppo di un imaging retinico cellulare “in live”, ancora non disponibile, ma sicuramente auspicabile, come alcune innovazioni tecnologiche, con ragionato ottimismo, prospettano in tempi ragionevoli, facendone intravedere possibili attuazioni. Ancora grazie Amedeo per il tuo impegno a favore dei nostri lettori che ti seguono con costante e rinnovato interesse.

Buona lettura!

Antonio Rapisarda

Scarica intero articolo