Degenerazione corneale di Salzmann
Abstract: Questa breve review riassume le principali caratteristiche di degenerazione corneale di Salzmann, una patologia descritta all’inizio del secolo scorso, che però, a tutt’oggi rimane spesso non diagnosticata è risente della mancanza di precise connotazioni eziopatologiche e di poca considerazione in ambito clinico, nonostante una nutrita letteratura a riguardo. Molti oculisti tendono a sottostimarne l’impatto sulla qualità della vita e della vista dei pazienti e spesso la scarsa conoscenza delle problematiche connesse allo sviluppo delle nodularità porta ad una non corretta gestione delle varie fasi della patologia. Risulta fondamentale un corretto inquadramento clinico e diagnostico della gravità della patologia e dei sintomi riportati dal paziente per avviare un iter terapeutico mirato alla risoluzione dei sintomi e, se necessario, all’asportazione dei noduli.
Keywords: degenerazione corneale, Salzmann, nodulo corneale, opacità, topografia corneale, AS-OCT, fotocheratectomia, astigmatismo, dry eye.
Introduzione
La degenerazione nodulare di Salzmann (SND) è una patologia corneale degenerativa, lentamente progressiva, generalmente bilaterale, caratterizzata dalla presenza di noduli grigio-biancastri rilevati rispetto la superficie corneale. Tali noduli possono essere singoli o multipli e sono classicamente localizzati nella media periferia corneale.
La SND è stata descritta per la prima volta nel 1925 dall’oculista austriaco Maximilian Salzmann che osservò 23 occhi affetti da molteplici noduli corneali di colore biancastro di varie forme. Descrisse la condizione come “una forma di distrofia corneale a carattere nodulare” e notò che tali noduli erano associati ad attacchi ricorrenti di cheratocongiuntivite.
La degenerazione corneale nodulare di Salzmann a tutt’oggi rimane spesso non diagnosticata, e con questo non viene prescritta adeguata terapia per ridurre la sintomatologia ed eliminare o ridurre numerosi fattori di rischio. Un corretto inquadramento diagnostico permette di attuare le terapie sia conservativa che chirurgica in relazione alla gravità della malattia con obiettivo di ridurre la sintomatologia e preservare l’acuità visiva.