Idrope corneale acuto: un caso inusuale e la scelta della descemetopessi
ABSTRACT
Obiettivo: gestione moderna di un particolare caso di idrope corneale, quando tecnologia e innovazione chirurgica vengono in aiuto
Metodi: presentazione di un approccio terapeutico per una risoluzione rapida ed efficace di un caso di idrope acuta
Conclusioni: la rottura della membrana di Descemet può essere trattata in modo conservativo grazie all’esperienza derivata dalla chirurgia lamellare profonda. La tecnologia oggi disponibile semplifica la diagnosi e l’approccio terapeutico.
Keywords: Distacco della membrana di Descemet, Descemetopessi, Cheratocono, Idrope acuto.

Introduzione
La rottura della membrana di Descemet (MD) è una patologia che può verificarsi principalmente in pazienti con malattie ectasiche come il cheratocono, ma è stata segnalata anche in associazione a cheratoglobo e glaucoma congenito. L’idrope corneale è una condizione relativamente rara, si stima che si verifichi nel 2,6-2,8% dei pazienti con cheratocono.
Fisiopatologia
Il cheratocono acuto (o idrope corneale) è caratterizzato da un improvviso accumulo di fluido nello stroma corneale attraverso la rottura della membrana di Descemet.
Clinicamente, l’edema stromale appare grigio, con un riflesso a vetro smerigliato che varia da una fine, diffusa granularità a una densa, grigia opacità, con, a volte, raccolte di liquido trasparente simili a cisti. Man mano che lo stroma si gonfia, la curvatura anteriore della cornea rimane fissa, mentre la membrana di Descemet, più elastica, si sposta posteriormente, sviluppando pieghe (strie corneali).
Diagnosi
Il quadro esordisce con un brusco calo visivo accompagnato o meno da dolore e fotofobia.
La diagnosi si basa su un’attenta anamnesi, l’esame biomicroscopico e imaging avanzati come l’OCT.
Gestione e terapia
L'edema associato alla separazione della MD può risolversi spontaneamente con la migrazione dell’endotelio dalle zone adiacenti e il ricoprimento della rottura nell’arco di tre o quattro fino anche a 36 settimane.
In alcuni casi, l'edema prolungato può portare a reazioni infiammatorie e neovascolarizzazione, influenzando la prognosi delle successive procedure di trapianto.
I trattamenti convenzionali per ripristinare l’integrità della MD hanno un’efficacia limitata.
Idrope corneale
L’idrope corneale acuto consiste nel passaggio di umore acqueo nell’ambito dello stroma corneale. Tale passaggio, che genera edema stromale ed epiteliale, si sviluppa in seguito ad una soluzione di continuità nell’endotelio corneale e nella membrana di Descemet. Esso è tipicamente una complicanza del cheratocono, come delle ectasie post-lasik e della degenerazione pellucida.
Può verificarsi spontaneamente o dopo un trauma. e si ritiene che si verifichi nel 2,6–2,8% dei casi di cheratocono. L'idrope acuto è stato altresì segnalato in letteratura a seguito di interventi chirurgici di cheratoplastica perforante e cheratoplastica lamellare, anche se è un’evenienza non comune.
Il trattamento per una rapida risoluzione dell’edema acuto ha diverse possibilità: la cauterizzazione corneale, la termocheratoplastica, l’utilizzo di adesivi tissutali ed agenti viscoelastici, l'epicheratoplastica con bottone corneo-sclerale da donatore. Più recentemente, è stata il trattamento di elezione è “descemetopessi”, cioè il tamponamento con gas non espansivo di perfluoropropano (C3F8) al 14 % o SF6 al 20%.
È stata anche proposta la combinazione di iniezione intracamerale di gas e suture di avvicinamento.
