Nicola Rosa, Marco Gioia, Stefano Gallo, Rachele Orlando, Martina De Luca, Eleonora D’Aniello, Isabella Fioretto, Ciro Sannino, Maddalena De Bernardo
Università di Salerno

Impatto della luminosità sull'indice di vascolarizzazione coroideale

Abstract: La valutazione della vascolarizzazione coroideale per diagnosticare e monitorare patologie oculari e sistemiche è stata recentemente consolidata. Tuttavia, i parametri coroideali potrebbero variare a seconda di alcune impostazioni delle immagini di tomografia a coerenza ottica (OCT). Scopo di questo studio è valutare se la luminosità delle immagini OCT possa influenzare le misurazioni dei parametri coroideali ottenute attraverso il programma ImageJ. In questo studio osservazionale, prospettico e non randomizzato, sono stati valutati 148 occhi di 74 pazienti con un’età media di 30,7 ± 8,5 anni (da 23 a 61 anni). Tutti i pazienti sono stati sottoposti a un esame oftalmologico completo, incluso esame biomicroscopico, fundus oculi, biometria oculare, tomografia corneale e valutazioni OCT nel dominio spettrale (SD) della regione foveale, in modalità enhanced depth imaging (EDI). Sono state ottenute immagini OCT a due diversi livelli di luminosità, con cui sono state valutate l’area coroideale totale (TCA), l'indice di vascolarizzazione coroideale (CVI), l'area stromale coroideale (SCA) e l'area luminale coroideale (LCA). Per evitare errori dipendenti dall'operatore, le TCA a bassa e alta luminosità sono state ottenute utilizzando due metodi: modalità di tracciamento manuale e area fissa. Analizzando i differenti parametri, le misurazioni di LCA, SCA e CVI hanno mostrato variazioni statisticamente significative (p < 0,05), mentre le differenze di TCA non sono risultate statisticamente significative (p > 0,05). Secondo i risultati di questo studio, la luminosità potrebbe influenzare i parametri LCA, SCA e CVI, pertanto si dovrebbe prestare attenzione a questi settaggi durante l'acquisizione delle immagini OCT.

Keywords: OCT, Coroide, CVI, Luminosità.

Introduzione

La coroide è composta principalmente da vasi sanguigni, tessuto connettivo, melanociti, fibre nervose e liquido extracellulare. Può essere suddivisa in tre strati: coriocapillare, lo strato di Sattler e lo strato di Haller, con diametri dei vasi crescenti dall'interno verso l'esterno.

Negli ultimi anni, diversi autori hanno suggerito una possibile relazione tra i cambiamenti coroideali e le malattie oculari degenerative o infiammatorie, come la vasculopatia coroideale polipoidale (PCV), la degenerazione maculare senile (AMD) essudativa e non essudativa, la miopia elevata e l'uveite intermedia, e il trattamento di queste patologie.

È stata inoltre studiata in dettaglio la possibile relazione tra la coroide ed i disturbi respiratori o cardiovascolari, come la sindrome delle apnee ostruttive del sonno e l'aterosclerosi nel caso in cui sia richiesto uno stenting carotideo.

Tuttavia, in ambito scientifico, e ancor più in medicina, è molto importante verificare l'affidabilità di ciò che viene misurato. Tra gli strumenti utilizzati per indagare sugli strati coroideali, il software ImageJ è uno dei più utilizzati. Questo software consente di misurare l'area coroideale totale (TCA), l'indice di vascolarizzazione coroideale (CVI), l'area stromale coroideale (SCA) e l'area luminale coroideale (LCA).

Recentemente, alcuni studi sono stati discussi per l’affidabilità delle misurazioni dovute alla differente luminosità delle immagini utilizzate. Pertanto, lo scopo di questo studio è valutare se valori diversi di luminosità nelle scansioni di tomografia a coerenza ottica (OCT) in modalità enhanced depth imaging (EDI) possano influenzare i parametri coroideali CVI, TCA, LCA e SCA.

MATERIALI E METODI

Selezione dei Pazienti

Sono stati reclutati soggetti sani afferenti all’ambulatorio della Clinica Oculistica dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, Salerno.

I pazienti con malattie sistemiche e oculari, o che avevano subito precedenti interventi di chirurgici, di età inferiore a 18 anni o superiore a 70 anni, con una lunghezza assiale (AL) < 21 mm e > 27,5 mm, e le donne in gravidanza sono stati esclusi. Tutti i partecipanti sono stati ampiamente informati sullo scopo dello studio e hanno fornito un consenso informato scritto.

Esame Clinico e Strumentale

Tutti i pazienti sono stati sottoposti a un esame oftalmologico completo. La valutazione comprendeva la misurazione della lunghezza assiale con uno IOLMaster (Carl Zeiss Meditec AG, Jena, Germania, versione 5.4.4.0006) e una valutazione OCT in modalità EDI (Spectralis; Heidelberg Engineering; Heidelberg, Germania, versione 6.0).

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