Con affiliazione sempre più convinta e partecipazione sempre più solidale un crescente numero di colleghi leggono e, con assiduità, seguono Oftalmologia Domani.
Il target della Rivista è sempre stato la divulgazione, offrire nuovi aggiornamenti, suscitare utili confronti, evidenziare argomenti controversi con il contributo di professionisti che più di altri hanno approfondito le tematiche in discussione.
Credo che negli anni questi obbiettivi siano stati raggiunti, e che il prestigio della Rivista sia ormai riconosciuto.
La direzione editoriale inizialmente pensata e indicata da Costantino Bianchi, indiscusso protagonista della divulgazione scientifica oftalmologica in Italia, viene ancora una volta percorsa, confermata e, con convinzione, condivisa.
Con uno sguardo verso il panorama oftalmologico internazionale la Rivista si è aperta a nuovi orizzonti scientifici attraverso il proficuo colloquio con molti apprezzati colleghi, universalmente riconosciuti come leader.
Lo squarcio da poco aperto nel mondo delle altre specialità mediche, che presentano campi di interesse comune, contribuisce a rendere la Rivista ancora più accattivante, ancora più completa.
Questi ampi orizzonti sono percorribili ed esplorabili grazie alla lungimiranza culturale della direzione della Rivista che ha appoggiato e, con condivisione, avallato questi fecondi percorsi interdisciplinari.
Altrettanto lusinghieri e di largo interesse sono i contatti che la Rivista sta intessendo con il mondo istituzionale, verso il quale è sempre tanto difficile rapportarsi.
I punti di forza della Rivista sono stati e restano tuttavia gli articoli ed il focus su “argomenti caldi”. Tanti colleghi inviano il loro contributo che con soddisfazione pubblichiamo, sicuri di rendere un servizio efficace all’interscambio di idee ed opinioni utili ai nostri lettori.
Il giornalismo scientifico è attività tanto ardua quanto gratificante. Oltre a diffondere e promuovere approfondimenti su specifiche tematiche, il suo più elevato intento è la discussione di condotte medico-chirurgiche che risultino infine efficacemente condivise a favore della salute dei nostri pazienti.
La Redazione di Oftalmologia Domani attende i vostri contributi ed è sempre aperta alle vostre richieste con sincera e favorevole accoglienza.
Buona lettura.
On. Luciano Ciocchetti
Vicepresidente della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati
D: Leggendo il Suo lungo percorso politico saltano subito in evidenza i molteplici incarichi ricoperti. Nel 1981 è Consigliere nella XII Circoscrizione di Roma; subito dopo riveste il ruolo di Consigliere Comunale e, in seguito, di Deputato alla Camera nel 1994. Per un periodo siede tra gli scanni del Consiglio Regionale del Lazio, per rientrare nuovamente e definitivamente a Montecitorio. Vorrei che Lei raccontasse ai nostri lettori, per sommi capi, qualche Sua esperienza più significativa.
R: Ho sempre concepito la politica come qualcosa che andasse a favore del bene comune. Scuola, sociale, sanità, sport, solidarietà, politiche abitative, sono grandi questioni che hanno suscitato in me fin da ragazzo sempre grande interesse, perché toccano da vicino ognuno di noi, le nostre famiglie, i nostri figli, i nostri anziani. Come lei ha ricordato ho ricoperto tanti incarichi e con diverse responsabilità. Non mi sono mai risparmiato, ho sempre dato tutto me stesso con passione, impegno e anche molto sacrificio. Mi piace il contatto con il territorio, stare in mezzo alla gente, ascoltare i problemi di chi non ha una casa, ha un disabile in famiglia, ha un lavoro precario, e provare a risolverli. Esperienze significative? Tante. Fuori della politica vorrei però citare le iniziative di solidarietà organizzate in occasione del Natale. Una raccolta fondi per sostenere le numerose attività di associazioni impegnate per lo più nel settore del sociale e sanitario. Ne ho organizzate tante in questi anni. Quello che posso dire è che non solo sono occasione per far del bene agli altri o per far conoscere problematiche o patologie poco conosciute, ma sono un momento di crescita e riflessione per chi le organizza e chi vi partecipa. Qualcosa che mi porterò sempre dentro.
D: Le problematiche sociali e particolarmente quelle sanitarie sono state da Lei affrontate più volte con proposte di legge come primo firmatario. Quali sono i traguardi raggiunti e i temi che sono nella Sua agenda?
R: Stiamo lavorando a tante proposte di legge. Vorrei però prima di tutto ricordare l'approvazione all'unanimità della legge sul diritto all'oblio oncologico, già presentata da FdI nella precedente legislatura, che pone fine alle discriminazioni che i malati di cancro erano costretti a subire per via della malattia. Una fondamentale conquista di civiltà e un traguardo importante per i quasi 4 milioni di italiani guariti da tumore. Attualmente sto lavorando ad una proposta di legge per l’assistenza psicologica di base. Nel 2021 sono stati spesi 1,7 miliardi per accedere a un servizio di supporto psicologico, si stima che il numero di persone con disturbi emotivi sia aumentato del 25%. Il 65% della popolazione italiana sostiene di aver vissuto di recente un disagio. Lo Stato deve quindi poter offrire a tutti un servizio di cure primarie. La pdl garantirebbe la rapida presa in carico del paziente, di facile fruizione, efficiente, utile, con un impatto economico moderato e complementare con gli altri servizi sanitari e socio-sanitari. Vorrei poi citare altre due mie proposte di legge, una che prevede disposizioni per la tutela dei diritti delle persone affette da epilessia e l’altra per l’Istituzione della Giornata nazionale per la prevenzione del melanoma cutaneo e altre disposizioni per la prevenzione e la diagnosi precoce della malattia.
D: Se le prerogative per diventare un buon medico sono la preparazione attraverso lunghi studi e l’applicazione clinica e chirurgica, quali sono le qualità per navigare nel mare così periglioso della politica? Per un giovane che ha intenzione di avvicinarsi a questo mondo, quali consigli si sente di dare?
R: La risposta è semplice. Direi che ci vuole tanta, tanta passione. I nostri giovani guardano con grande preoccupazione al loro futuro. Prima il covid, poi la guerra, anzi le guerre. Vivono in un clima di grande incertezza, spesso privi di punti di riferimento e pieni di dubbi. Bisogna ridare loro speranza, credere che un futuro migliore è possibile e che la politica è un’arte nobile, un mezzo, uno strumento, non un fine.
D: Ci sono state occasioni nella Sua vita di Deputato della Repubblica in cui si è sentito orgoglioso di essere nato in Italia? In questi anni abbiamo acquistato prestigio all’estero o ancora l’Italia ha la reputazione di uno Stato poco affidabile?
R: Essere Deputato è sempre stato per me un grande onore, è un incarico importante che richiede grande senso di responsabilità e massimo impegno perché vuol dire rappresentare la propria nazione e farlo al meglio. All’estero con Giorgia Meloni presidente del Consiglio dei Ministri la reputazione dell’Italia è profondamente cambiata, decisamente in meglio. Il tentativo di farla passare come il male assoluto da parte della sinistra per far scappare investitori e rialzare lo spread è naufragato. È tra i leader più apprezzati al mondo, il primo in Europa. Adesso all’estero ci guardano con maggiore rispetto, non siamo più il fanalino di coda.
D: I lavori parlamentari spesso sono visti dai comuni cittadini come un mero passaggio burocratico, dove gli scontri personali e tra gli schieramenti limitano il vero confronto, la crescita per una migliore legiferazione. È veramente così? Il dibattito con le opposizioni è caratterizzato solamente da scontri o anche da costruttivi confronti per migliorare le leggi?
R: Il parlamento è luogo di confronto e dibattito per eccellenza. È qui che vengono discusse e approvate leggi che vanno ad incidere direttamente sulla vita dei cittadini. Per questo sarebbe necessario che sui provvedimenti di legge ci fosse la massima condivisione ma naturalmente questo non è sempre possibile. Ci sono una maggioranza e un’opposizione, che su certi temi la pensano in maniera diametralmente opposta ed è normale che sia così. Il problema è quando si fa opposizione in maniera strumentale, gratuita, solo per motivi di visibilità politica. Ecco, questa veramente non serve, è inutile e danneggia i cittadini. Personalmente, anche nella commissione Affari sociali di cui sono vicepresidente, io cerco sempre il dialogo e le affinità, di trovare punti in comune, per cercare di individuare quello ci unisce e non che ci divide al di là delle diverse appartenenze politiche.
D: Ringraziandola anche al nome del Direttore Antonello Rapisarda e di tutta la Redazione, vorrei che alla fine di questa conversazione inviasse un messaggio agli oltre 7000 Oftalmologi italiani che leggono la nostra Rivista.
R: Mi risulta che in Italia le malattie dell’occhio siano in forte crescita e quindi il ruolo degli oftalmologi sia sempre più necessario e importante. So che il ministro della Salute Schillaci ha garantito il massimo impegno nei confronti della salute della vista soprattutto se si considera il progressivo invecchiamento della popolazione. Per questo occorrerà fare ogni sforzo sul fronte della prevenzione e della riabilitazione visiva. Per quanto mi riguarda, visto il forte impatto sociale che i problemi alla vista possono arrecare ad un individuo (basti pensare alla cecità e all’ipovisione), sono naturalmente a disposizione per qualsiasi iniziativa che possa contribuire a migliorare la qualità della vita di tante persone. Ai tanti oftalmologi che ci leggono non posso che augurare buon lavoro e ringraziarli per la professionalità con cui svolgono una professione fondamentale per la nostra salute.