Liviana Fontanel, Laura Premoli, Alessandra Cantarelli, Attilia Bianchi, Sara Feltre, Paolo Radice, Simone Donati
Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università dell'Insubria, Varese
Scuola di Specializzazione in Oftalmologia, Università di Brescia
U.O.C. Oculistica, Azienda Ospedaliero Universitaria ASST Sette Laghi, Varese

Caso clinico pediatrico: quando l'ostruzione congenita del dotto nasolacrimale non è la risposta...

Abstract: Riportiamo il caso di un paziente di 3 mesi di vita con una sospetta ostruzione congenita del dotto nasolacrimale destro, che ha necessitato di approfondimento diagnostico per la comparsa di una massa bluastra, rilevata, inferiormente al canto nasale. L’esecuzione di un’ecografia dei tessuti molli con ecocolordoppler e una RMN encefalo con studio orbite ci ha condotto alla diagnosi di emangioma infantile (IH) profondo periorbitario extraconale, una neoplasia benigna comune in età pediatrica, caratterizzata un’anomala proliferazione clonale di cellule endoteliali vascolari, che generalmente va incontro ad una regressione spontanea attorno ai 5 anni di età. Tuttavia, considerando la posizione e lo stadio iniziale della lesione, si è deciso di sottoporre il paziente al trattamento con soluzione orale a base di Propanololo Cloridrato, allo scopo di ridurne le dimensioni e il rischio di complicanze.

Keywords: Emangioma infantile profondo, Epifora, Neonato, Propanololo Cloridrato orale, Dacriocistocele.

Introduzione

L'emangioma infantile (IH) è la più comune neoplasia benigna in età pediatrica ed è caratterizzato da una proliferazione clonale anomala di cellule endoteliali vascolari. Esso generalmente non è presente alla nascita, ma compare durante le prime settimane di vita, presenta una rapida crescita iniziale, e successivamente va incontro ad un’involuzione spontanea entro i 5-10 anni. Vista la sua storia naturale, la gran parte degli emangiomi infantili non richiede trattamento, che risulta indicato soltanto in presenza di complicanze.

Il 12% dei casi di emangioma infantile insorge nella regione periorbitaria ed espone il paziente al rischio di complicanze oculari, che includono: l’ambliopia, dovuta ad astigmatismo indotto, a strabismo, oppure ad ostruzione dell'asse visivo causata da eventuale ptosi, l’ostruzione del dotto nasolacrimale, la compressione delle strutture intraorbitarie, incluso il nervo ottico, e l’ulcerazione.

Riportiamo qui di seguito il caso di un paziente pediatrico presentatosi con una sospetta ostruzione del dotto nasolacrimale e che ha necessitato di approfondimento diagnostico.

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