Guido Giannecchini, Iacopo Giannecchini
Studio Oculistico Giannecchini, Viareggio

Chiusura spontanea di un foro maculare idiopatico al II stadio: Case Report

Abstract: Gli Autori descrivono un caso di chiusura spontanea di un foro maculare idiopatico a tutto spessore al II stadio, che si è verificato in una donna di anni 57. Il progettato intervento è stato dilazionato di alcuni mesi durante la pandemia di Covid 19, quando gli interventi non urgenti erano stati rimandati per l’utilizzo delle strutture sanitarie ospedaliere e della Case di Cura convenzionate nella cura dei pazienti affetti dall’infezione pandemica. Quando la paziente, dopo circa sei mesi, si è presentata all’Ospedale dove si sarebbe dovuto praticare l’intervento, un esame OCT preoperatorio ha dimostrato una chiusura spontanea del foro con ripristino praticamente completo della normale anatomia della regione maculare e un netto miglioramento della Acuità visiva. Discutono sulle cause che possono portare alla formazione di un foro maculare a tutto spessore e sulle cause che possono favorire la chiusura spontanea dello stesso.

Conclusione: la chiusura spontanea di un foro maculare a tutto spessore è un’evenienza, non frequente, ma possibile nei fori maculari a tutto spessore al II Stadio, per cui una vigile attesa di qualche mese può evitare un intervento di vitrectomia con peeling della membrana limitante interna e tamponamento con aria o gas.

Keywords: foro maculare a tutto spessore, chiusura spontanea, OCT Spectral-Domain.

Caso clinico

B.S. di anni 57, sesso femminile, è giunta alla nostra osservazione in data 01/06/22 accusando miodesopsie, fotopsie e metamorfopsie all’O. Sin. da una settimana.

La paziente negava malattie degne di nota dal punto di vista generale e presentava un astigmatismo miopico dall’adolescenza.
L’esame obiettivo evidenziava:

  • OO Segmento anteriore normale, cristallino in sede e trasparente
  • ODx. visus 10/10 con –1,50/90
  • O.Sin. visus 3-4/10 distorti con –0,75sf=–1/75 (T)
  • Tono oculare: OO 14 mmHg

A carico del Fondo Oculare nell’ODx. la papilla ottica e la macula erano oftalmoscopicamente normali, mentre nell’O.Sin. era presente un distacco posteriore di vitreo, una papilla ottica normale e una modesta distrofia della regione maculare.

L’esame OCT metteva in evidenza una regione maculare normale nell’O.Dx., mentre nell’O.Sin. era presente un foro maculare a tutto spessore della grandezza di circa 200 micron con presenza di una sottile membrana degli strati retinici interni, che ricopriva il foro stesso.

La paziente veniva informata della condizione della retina dell’O.Sin. e della necessità di un intervento chirurgico di vitrectomia con peeling della membrana limitante interna e tamponamento con aria o gas e veniva indirizzata al Centro dove sarebbe avvenuto l’intervento.

Nel giugno del 2022, in Italia e non solo, eravamo alle prese con l’epidemia di Covid 19, per cui le Strutture Sanitarie erano in grosse difficoltà per l’effettuazione degli interventi, che non fossero di urgenza non differibile, per cui la signora era stata inserita in una lista di attesa, senza che fosse stabilita una data precisa per l’intervento.
Sono così passati alcuni mesi, per la precisione quasi sei, prima che la paziente fosse chiamata per l’esecuzione dell’intervento. Nel frattempo la stessa si era accorta di un miglioramento della qualità della visione dell’O.Sin. e non aveva sentito la necessità di chiedere ulteriori controlli. In effetti un OCT praticato in data 12/01/23, quando la paziente era stata chiamata per eseguire l’intervento, evidenziava una quasi completa chiusura del foro maculare: era presente una piccolissima perdita di sostanza dello strato interno, con un netto miglioramento della acuità visiva (7/10 con correzione).

Un ulteriore controllo OCT praticato in data 15/02/23 rilevava una chiusura completa del foro con totale “restitutio ad integrum” dell’anatomia della macula e un visus corretto di 9/10, senza metamorfopsie.

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