Sara Giammaria, Gianluca Manni
Università di Roma Tor Vergata
Programma Aziendale del Glaucoma

L’analisi del danno campimetrico centrale: il ruolo del nuovo pattern 24-2C

Abstract: La diagnosi e l’individuazione precoce del danno da glaucoma è essenziale per la corretta gestione del paziente con glaucoma. È stato dimostrato che l'esame del campo visivo con ulteriori punti di prova nell’area maculare può migliorare l'individuazione dei difetti centrali che con il pattern 24-2 potrebbero non essere diagnosticati tempestivamente. Il nuovo 24-2C può essere uno strumento utile in quei pazienti in cui il 24-2 risulta normale ma l’esame del nervo ottico suggerisce la presenza del danno da glaucoma. Infatti, il 24-2C, rilevando quantità proporzionalmente simile di perdita del campo visivo centrale rispetto al 10-2 e avendo prestazioni simili a quelle del 24-2, può sopperire la necessità di 2 esami separati per valutare sia la presenza del danno centrale che periferico del campo visivo.

Keywords and Abbreviations: Glaucoma, Campo visivo, 24-2C, 24-2, 10-2, macula

Introduzione

Lo studio del campo visivo rimane ad oggi uno degli strumenti essenziali per la diagnosi di glaucoma e per il monitoraggio della progressione della malattia. Nonostante l’avvento e la diffusione di strumenti di imaging sempre più innovativi e precisi nella quantificazione del danno al livello del nervo ottico e della macula, il campo visivo fornisce informazioni complementari riguardanti funzionalità visiva e pertanto è imprescindibile nella gestione del paziente con glaucoma.

Comunemente, nella pratica clinica l’area di campo visivo che viene testata è quella compresa nei 30° o 24° centrali in quanto raramente difetti dovuti al glaucoma si manifestano esclusivamente al di fuori di quest’area. Il pattern utilizzato più frequentemente e considerato il gold standard per la valutazione del campo visivo, è il 24-2, costituito da 54 punti di prova a distanza di 6° gli uni dagli altri.

Sebbene nella maggior parte dei casi il danno da glaucoma si manifesti perifericamente nell’area testata, è crescente l’interesse rivolto verso l’area più centrale del campo visivo, corrispondente a livello anatomico all’area maculare dove risiede circa il 40% delle cellule ganglionari retiniche. È stato ampiamente dimostrato infatti come quest’area del campo visivo sia essenziale per il normale svolgimento delle attività quotidiane e il mantenimento di una adeguata qualità di vita del paziente con glaucoma.

Dal momento che difetti campimetrici possono svilupparsi anche negli stadi più precoci della malattia, nasce la necessità di testare con maggiore attenzione l’area maculare per identificare prontamente lo sviluppo o la progressione del danno. Il 24-2 ha solo 12 punti nei 10° centrali del campo visivo e solo 4 negli 8° corrispondenti alla macula. Mentre il 24-2 generalmente è usato per lo studio dei difetti più periferici, il 10-2, costituito da 68 punti di prova distanti 2° l’uno dall’altro e concentrate nei 10° centrali, è stato proposto per la mappatura dei difetti campimetrici centrali, avendo una densità maggiore di punti di prova nell’area maculare rispetto al 24-2.

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