Michele Marraffa
Direttore Responsabile dell’U.O.C. di Oculistica dell’Ospedale Orlandi di Bussolengo

Riflessioni "acute" sul glaucoma da chiusura d’angolo

Abstract: Curare correttamente una malattia infida e pericolosa come il Glaucoma da Chiusura d’Angolo (GCA) significa saper discriminare le diverse forme cliniche con cui esso si presenta, costituite da: GCA Acuto, GCA Intermittente, GCA Cronico, GCA Acuto Cronicizzato e Angolo Stretto Asintomatico.
Il comune denominatore di dette forme è l’aspetto anatomico-biometrico di un angolo di ampiezza ridotta, su cui intervengono fattori che possono restringere ulteriormente l’angolo o chiuderlo completamente.
Spesso quando si parla delle varianti cliniche di GCA si usa impropriamente il termine generico di Glaucoma ad Angolo “Chiuso”, volendo invece indicare una forma specifica in cui l’angolo è stretto e non chiuso. È evidente che questo modo di dire genera confusione, mentre l’adozione di una corretta terminologia diventa sostanziale per evitare errori ed impostare la terapia corretta.
Angolo stretto ed angolo chiuso non sono la stessa cosa. L’angolo stretto può rimanere tale e silente per tutta la vita o evolvere per essere curato. L’angolo chiuso è una urgenza clinico-terapeutica-assistenziale.
La terminologia corretta ci aiuta a inquadrare meglio le forme di GCA ed a curare meglio.

Keywords: Glaucoma Chiusura d’Angolo, varianti cliniche GCA, terminologia GCA.

Questo articolo non ha la pretesa di essere un’esposizione sul Glaucoma Primario da Chiusura d’Angolo, ma un’argomentazione che ci incoraggi a riflettere su una malattia infida e pericolosa, che ha una sua identità ben definita, che richiede di essere ben riconosciuta, per cui l’utilizzo di una terminologia corretta diventa costruttivo per il suo inquadramento.

Il Glaucoma da Chiusura Angolare (GCA) fa parte di quei Glaucomi misconosciuti e non sempre ben inquadrati, che il Prof. Luciano Bonomi amava definire "argomento stranamente negletto" e per questo motivo si auspicava che la sua migliore conoscenza potesse essere utile per una impostazione terapeutica più efficace.
Non è infrequente che il GCA non venga diagnosticato, o che venga confuso con una forma di Glaucoma ad Angolo Aperto e perfino con la forma di Glaucoma a Pressione Normale, o che venga identificato solo e solamente con la forma fenotipica più conclamata: il Glaucoma Acuto.

Sono stati utilizzati altri termini per indicare il GCA: Glaucoma ad Angolo Chiuso, ad Angolo Stretto, Irritativo, Strisciante ed altri. Tutti hanno contribuito ad aumentare la confusione sul suo inquadramento clinico-patogenetico-terapeutico.
Le motivazioni della confusione sono dovute al fatto che il Glaucoma da Chiusura Angolare non è una ed una sola entità clinica, ma è un capitolo che comprende forme di Glaucoma che hanno presentazioni cliniche differenti, il cui denominatore comune è rappresentato dall’aspetto anatomico di un angolo camerulare di ridotta ampiezza, il quale può essere completamente chiuso o semplicemente stretto.

È evidente che il Glaucoma con un angolo chiuso richiede una attenzione clinico-terapeutica differente da quella di un Glaucoma con angolo stretto. Diventa quindi di sostanziale importanza utilizzare la terminologia corretta quando parliamo di GCA, per indicare la forma clinica a cui facciamo riferimento.
Non è inconsueto, che durante le trattazioni sull’argomento o in occasione di incontri scientifici, si parli di Glaucoma ad Angolo Chiuso, pur tuttavia volendosi riferire al Glaucoma con Angolo Stretto. Nei convegni dedicati all’argomento per sinteticità di eloquio spesso si usa impropriamente il termine “Chiuso”, volendo invece indicare una variante clinica di Glaucoma da Chiusura Angolare, cioè una forma di Glaucoma dove l’angolo è stretto e non chiuso.

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