Amedeo Lucente
Oculista Libero Professionista

RNFL: note sulla valutazione tomografica

Abstract:Lo scopo di quest’articolo è fare il punto sull’utilità dello spessore delle fibre assonali retiniche nel management del glaucoma. Il riferimento dei dati della ricerca e le considerazioni personali si intrecciano e percorrono insieme una strada comune si spera di gradevole lettura.

Keywords: AUC Area Under The Curve, BL Borderline, EGPS European Glaucoma Prevention Study, GCL Ganglion Cell Layer, GON Glaucomatous Optic Neuropathy, G/T macular ganglion cell complex-to-total retinal thickness, IEA International Ergonomics Association, mGCC macular Ganglion Cell Complex, OCTA Optical Coherence Tomography Angiography, OHTS Ocular Hypertension Treatment Study, ONH Optic Nerve Haed, ONL Outside Normal Limits, POAG Primary Open-Angle Glaucoma, RGCs Retinal Ganglion Cells, RNFL Retinal Nerve Fiber Layer, RNFLT Retinal Nerve Fiber Layer Thickness, SAP Standard Automated Perimetry, SWAP Short‑Wavelength Automated Perimetry, VF Visual Field, WNL Within Normal Limits.

Il glaucoma è una neuropatia ottica progressiva caratterizzata da difetti visivi strutturali e funzionali. Mentre il danno funzionale può essere valutato mediante il campo visivo, le alterazioni strutturali trovano risposte interessanti e sempre più efficaci nella tomografia a coerenza ottica. Con la tomografia si può efficacemente indagare lo strato delle fibre nervose retiniche RNFL Retinal Nerve Fiber Layer, lo strato delle cellule gangliari retiniche GCL Ganglion Cell Layer, oltre che la struttura del nervo ottico ONH Optic Nerve Haed, fino alla lamina cribrosa.

Il glaucoma è nel mondo la principale causa di cecità irreversibile; la seconda di cecità dopo la cataratta.

Com’è noto il glaucoma primario ad angolo aperto POAG Primary Open-Angle Glaucoma è il sottotipo predominante di glaucoma. Il numero di casi di POAG nella popolazione adulta (40–80 anni) è stato stimato di 52,68 milioni nel 2020, con prospettiva di aumento a 79,76 milioni nel 2040.

La diagnosi precoce, fondamentale per la prevenzione delle sue temibili complicanze, dipende solo in parte da esami clinici che includono l’aspetto del disco ottico, lo spessore delle fibre retiniche, la gonioscopia, la pressione intraoculare integrata con pachimetria, o da quelli strumentali, come il campo visivo.

I dati offerti dagli OCT e Angio-OCT possono integrare e supportare la clinica ed indicarci, precocemente con efficacia, un’opportuna e adeguata terapia, anche quando gli esami clinici e perimetrici sono ancora silenti.

Nei paesi industrializzati il glaucoma rimane non diagnosticato nel 50% dei casi mentre, in quelli in via di sviluppo, può rimanere misconosciuto anche nel 90% dei pazienti.

L’OCT e l'angiotomografia sono tecnologie recenti, non invasive e veloci che consentono la visualizzazione, attraverso dati numerici, delle strutture neuronali e vascolari sensibili all’aumento della IOP Intraocular Pressure.
È noto che i danni da IOP siano prima strutturali e, dopo qualche tempo, funzionali.

La diagnosi precoce nel glaucoma non è sempre facile né evidente; il disaccoppiamento tra struttura e funzione è stato più volte evidenziato in un precedente articolo su questa stessa Rivista e, con maggior forza, da numerosi e importanti report, tra l’altro dall’Ocular Hypertension Treatment Study OHTS e dall’European Glaucoma Prevention Study EGPS.

Con l’avvento della tomografia il danno strutturale nel glaucoma, anche iniziale, è rilevato su noti bersagli target del polo posteriore con attendibile ripetibilità.

L’implementazione vascolare ha aggiunto nuovi dati, ancora da comprendere compiutamente, sicuramente da implementare nei report dell’imaging sul glaucoma.

Lo scopo di quest’articolo è fare il punto sull’utilità dello spessore delle fibre assonali retiniche nel management del glaucoma, rilevando come in alcune condizioni anatomiche dell’area peripapillare, i rilievi tomografici possano essere non perfettamente rilevati.

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