Amedeo Lucente
Oculista Libero Professionista

RNFL: Review e nuove evidenze

Abstract: Questo report ha lo scopo di sottolineare l’importanza del dato strumentale RNFL, verificarne l’attendibilità in diverse condizioni retiniche, ed evidenziarne gli eventuali limiti. Si espongono brevemente alcuni dati della recente letteratura e vengono descritti casi di personale osservazione.

Keywords: BMOA Bruch Membrane Opening Area, GCC Ganglion Cell Complex, GCIPL Ganglion Cell–Inner Plexiform Layers, ILM Internal Limiting Membrane, IPL Inner Plexiform Layers, ISNT inferior ≥ superior ≥ nasal ≥ temporal, mGCLT macular Ganglion Cell Layer Thickness, NES Neurodegenerative Elderly Syndrome, OCT Optical Coherence Tomography, ONH Optical Nerve Head, RGC Retinal Ganglion Cells, RNFL Retinal Nerve Fiber Layer, pRNFL circumpapillary RNFL, SS Signal Strength, VCDR Vertical Cup Disc Ratio.

Introduzione

La misurazione peripapillare dello strato di fibre nervose retiniche RNFL Retinal Nerve Fiber Layer mediante tomografia a coerenza ottica OCT Optical Coherence Tomography ha una rilevante valenza clinica, in particolare nella diagnosi e nel follow-up dell’otticopatia glaucomatosa.
Molte decisioni terapeutiche in corso della malattia glaucomatosa, soprattutto nella sua fase iniziale, si basano e dipendono anche dalle misure dello spessore degli assoni retinici intorno alla papilla ottica.

È noto che il dato tomografico RNFL indica lo spessore espresso in micron degli assoni retinici misurati da una scansione lungo la circonferenza di un cerchio di 3,4mm di diametro. La distanza dal bordo della papilla ottica non viene presa in considerazione e può variare secondo l’area del disco ottico indagato.

È di comune riscontro che l’affidabilità della scansione tomografica sia essenziale per avere risultati validi ed affidabili. Ogni device, nel layout del programma selezionato di scansione, presenta criteri indiretti per verificare la qualità dell’indagine eseguita, il cosiddetto SS Signal Strength.

La potenza del segnale è un parametro indiretto di qualità di acquisizione; contribuisce a garantire l’affidabilità dei dati numerici rilevati.

Nella schermata di acquisizione i dati rilevati dello spessore RNFL sono classificati in falsi colori, trasferibili al printout di stampa.

Il software del device, confrontando i dati acquisiti con quelli esistenti nel proprio database, attribuisce ai rilievi ottenuti il verde, il giallo o il rosso, rispettivamente per intervalli di normalità, borderline o patologici.

Gli eventuali artefatti presenti non sono evidenziati automaticamente. È necessario individuarli e interpretarli; non esiste nei device un alert automatico predisposto.

Numerosi studi hanno dimostrato che diminuzioni del segnale d’intensità SS possono favorire falsi rilievi, spessori RNFL erroneamente diminuiti.

Lo scarso segnale SS, d’altra parte, aumenta la possibilità di artefatti a discapito di valide determinazioni.

Dai dati presenti in letteratura, inoltre, non si evince l’esistenza di una diretta proporzionalità tra range SS e maggiore sicurezza del valore RNFL.

Non è noto infatti se l’aumento dell’intensità del segnale SS, che varia da 0 a 10, determini in modo progressivo un’acquisizione tomografica più rispondente ai valori reali.

Oltre ai bias dovuti all’intensità del segnale, le perplessità sull’affidabilità del dato tomografico RNFL aumentano con l’avanzare del danno glaucomatoso; quando i danni assonali sono rilevanti, gli errori tomografici di acquisizione subiscono un ulteriore incremento.

Inoltre non sappiamo se la presenza di artefatti e il basso segnale SS abbiano un impatto indipendente sull'affidabilità dei risultati ottenuti oppure cumulativo e moltiplicativo.

Non è infine accertato se gli effetti negativi degli artefatti siano limitati spazialmente al singolo quadrante in cui si manifestano, oppure si determini una contaminazione della scansione tomografica a 360°.

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