Giuseppina Monteleone1, Massimo Lorusso2, Luigifilippo Magno3, Francesco Boscia4, Giovanni Alessio5, Tommaso Micelli Ferrari6
1 Medico chirurgo specializzando in Oftalmologia, Università degli studi “Aldo Moro” di Bari
2 Medico chirurgo oculista, responsabile unità operativa semplice presso Ente Ecclesiastico Ospedale Generale Regionale “F. Miulli”, Acquaviva delle Fonti, Bari
3 Medico chirurgo specializzando in Oftalmologia, Università Federico II, Napoli
4 Professore Ordinario presso la Clinica Oculistica dell'Università degli studi di Bari “Aldo Moro”
5 Direttore dell’Oftalmologia Universitaria. Azienda Ospedaliera Consorziale “Policlinico di Bari”
6 Direttore UOC di Oculistica presso l’Ospedale Generale Regionale “F. Miulli” , Acquaviva delle Fonti, Bari

Seguendo il faro nella nebbia: a case series of Ocular Toxoplasmosis

Abstract: Questa rassegna di casi si propone di esaminare le caratteristiche cliniche, l'iter diagnostico e l’approccio terapeutico della toxoplasmosi oculare, con un focus particolare sul multimodal imaging.
La combinazione di più tecniche di imaging supera i limiti individuali della singola metodica e aiuta a rendere a terapia sempre più personalizzata e a minimizzare la perdita visiva.
La gestione medica e chirurgica rappresentano una sfida terapeutica attuale. La pirimetamina orale, la sulfadiazina (o trimetoprim-sulfametossazolo) e i corticosteroidi rimangono l'attuale terapia di base, ma anche altri regimi sono efficaci. Le ondate migratorie e il riscaldamento globale portano sempre più alla nostra attenzione quadri di Toxoplasmosi oculare la cui prevalenza si considerava ridotta dagli standard igienici più severi. Per questa case series, sono stati selezionati i cinque casi più esemplificativi della good clinical practice.

Keywords: Toxoplasmosi oculare, multimodal imaging, faro nella nebbia, ecografia bulbare, OCT, fluorangiografia, vitrectomia

La toxoplasmosi oculare è causata dal protozoo intracellulare obbligato, Toxoplasma gondii, principale responsabile di uveite infettiva nel mondo. Dopo l'infezione, la sintomatologia può essere assente nella maggior parte degli individui ma condizioni come l'immunosoppressione possono rendere manifesta la malattia.

L'infezione viene contratta attraverso l'assunzione di cibo e acqua contenenti oocisti, ingerendo cisti tissutali contenute in carne suina o ovina poco cotta, uova o latte con tachizoiti, sottoponendosi a trapianto di organi, trasfusione di sangue o per trasmissione materno-fetale.

La virulenza del parassita e i fattori legati all'ospite come l'età e lo stato immunitario influenzano la gravità della malattia; i fattori ambientali possono modulare inoltre le interazioni tra ospite e parassita.

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