Daniela Bacherini1, Cristina Nicolosi1, Clara Rizzo2, Gianni Virgili1, Francesco Faraldi3, Stanislao Rizzo4,5, Fabrizio Giansanti1
1Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino, Università degli Studi di Firenze
2 Unità di Oftalmologia, Departimento di Chirugia, Ospedale Universitario Pisa
3Dipartimento di Oftalmologia, Istituto Oftalmico di Torino
4Unità di Oftalmologia, "Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS", Roma
5Università Cattolica "Sacro Cuore", Roma

Utilità dell’OCT strutturale Swept-Source periferico Ultra-wide Field nella valutazione delle degenerazioni retiniche periferiche

Abstract: Lo studio della retina periferica con nuove modalità di imaging widefield ed ultra-widefield, tra cui l’OCT, è un campo di ricerca di interesse crescente, poiché consente un’analisi più approfondita dell’anatomia e dell’ultrastruttura della retina periferica.
L’obiettivo di questo studio è la valutazione dell’uitilizzo dell’OCT Swept Source (SS-OCT) ultra-widefield (UWF) nella caratterizzazione delle degenerazioni periferiche retiniche, per mezzo di una piattaforma multimodale di imaging UWF (Optos Silverstone).
Abbiamo effettuato uno studio retrospettivo osservazionale trasversale su 30 pazienti (34 occhi) con degenerazioni retiniche periferiche, valutati presso l’Ospedale Universitario Careggi (Firenze) tra marzo 2021 e novembre 2022. Ogni paziente è stato sottoposto ad esame del fondo oculare in midriasi ed imaging multimodale, tra cui scansioni periferiche effettuate mediante Swept Source OCT. Abbiamo valutato 8 differenti tipi di degenerazioni retiniche periferiche: a lattice (3), pavimentosa (4), a bava di lumaca (2), microcistica (4), tuft retinici (5), rotture retiniche (5), fori retinici periferici (7), retinoschisi periferica (4). L’OCT periferico ha consentito di analizzare la presenza di trazio e vitreoretiniche in corrispondenza delle aree di degenerazione retinica, la presenza di fluido intra o sottoretinico associato, la presenza di fori retinici associati alle degenerazioni periferiche. Nella nostra casistica i dati ottenuti mediante OCT periferico hanno cambiato il nostro processo decisionale clinico nel 34% degli occhi, optando in 5 occhi per il trattamento fotocoagulativo laser profilattico delle lesioni retiniche invece dell'osservazione, e per il monitoraggio anziché il trattamento in 3 occhi.
In conclusione, ipotizziamo che la caratterizzazione delle degenerazioni retiniche periferiche con imaging ultra-widefield SS-OCT fornisca delle informazioni che potrebbero essere utili nella pratica clinica e talvolta svolgere un ruolo importante nel processo decisionale.

Keywords: OCT periferico, degenerazioni retiniche periferiche, SS-OCT

Abbreviations: OCT periferico nelle degenerazioni retiniche periferiche

Introduzione

Sin dalla sua introduzione nel 1991 da parte di Huang et al., la tomografia ottica a luce coerente (OCT) è stata uno strumento di grande utilità nella diagnosi e nella gestione di varie patologie maculari. Attualmente rappresenta un device necessario nella pratica clinica oftalmologica per la diagnosi ed il monitoraggio di differenti patologie maculari, come la degenerazione maculare legata all'età, la neovascolarizzazione coroideale, le patologie dell'interfaccia vitreo-maculare, l'edema maculare diabetico, l’edema maculare secondario ad occlusioni venose o altre retinopatie, distrofie retiniche ereditarie e molte altre (Huang 1991, Fujimoto J 2016).

Per quanto riguarda le patologie dell'interfaccia vitreoretinica, come i fori maculari e le membrane maculari epiretiniche, le classificazioni attuali si basano sull’uso dell’OCT. Inoltre è stata introdotta nel 2014 una nomenclatura internazionale per la classificazione degli strati retinici-coroideali visibili nelle scansioni OCT Spectral Domain, al fine di definire una specifica terminologia nell’imaging OCT, universalmente utilizzata oggi (Staurenghi 2014).

Sebbene i dispositivi OCT convenzionali siano in grado di effettuare scansioni limitatamente al polo posteriore, recentemente sono stati introdotti dispositivi di imaging widefield e ultra-widefield, che consentono di scansionare la retina periferica, fino a 50 e 200 gradi, rispettivamente, e ad oggi l’imaging della periferia retinica ha acquisito grande importanza nella caratterizzazione e gestione di varie malattie della retina, tra cui la retinopatia diabetica, la retinoschisi ed il distacco di retina (Nagiel 2016, Choudhry 2019, Choudrhy 2016, Fan 2017, Nadelmann 2019).

Attualmente è assente una specifica nomenclatura di riferimento per la periferia della retina. In questa prospettiva lo studio della retina periferica con nuove modalità di imaging widefield e ultra-widefield, tra cui l’OCT, è un campo di ricerca di interesse crescente.

È stato riportato che la capacità di effettuare un imaging di patologie della periferia retinica con l’uso integrato dello SLO-ultra-widefield può consentire una migliore analisi dell’anatomia della retina periferica, e può supportare la comprensione della fisiopatologia di diverse patologie vitreo-retiniche (Sodhi 2021). In particolare, è stato dimostrato che la caratterizzazione di aree retiniche periferiche specifiche con imaging OCT ultra-widefield può fornire informazioni che influenzano direttamente decisioni cliniche, come il monitoraggio e la distinzione del distacco della retina associato a retinoschisi (Kovacs 2021).

Similmente, abbiamo ipotizzato che lo studio delle degenerazioni periferiche retiniche attraverso l’uso di una nuova piattaforma di imaging multimodale con SS-OCT integrato, che consente l'acquisizione di scansioni OCT dell'estrema periferia retinica, guidate da un'immagine retinografica ultra-grandangolare di 200 gradi (Optos Silverstone; Optos PLC; Dunfermline, UK), possa avere un'implicazione nella pratica clinica ed aiutare l'oftalmologo nella gestione di tali patologie, ad esempio nella valutazione di una terapia preventiva, ancora controversa e non ben definita da raccomandazioni cliniche. Pertanto, abbiamo condotto questo studio con l'obiettivo di esplorare l'implementazione dell’ultra-widefield SS-OCT nella caratterizzazione delle degenerazioni periferiche retiniche.

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