Cosa leggerete in questa edizione

di A. Rapisarda

Un anno di gestione on line di Oftalmologia Domani. Un percorso scelto con determinazione per avvicinare maggiormente la Rivista ai lettori, offrire migliore fruibilità di lettura anche al di fuori del luogo di lavoro, essere più diretti, aperti al mondo della medicina e non solo.

Quest’edizione settembrina 2019 propone un panorama molto vario di temi e interessanti argomenti. Gli sforzi della Redazione nel rendere la Rivista sempre più rispondente alle esigenze dei lettori, con temi di ampio interesse, riflessioni su patologie emergenti e insoliti Case Report, anche questa volta, mi sembrano abbiano prodotto un buon risultato.

Massimo Pedrotti, oltre all’interessante intervista, ci propone la possibilità di eseguire gli interventi di strabismo in anestesia loco-regionale. La casistica presentata acquista un rilevante valore proprio per tale esclusiva modalità d’approccio in sala operatoria. A volte, forse erroneamente, si crede che la bravura del chirurgo può essere misurata dal numero di anestesie generali. È molto raro trovare strabismi operati in topica. Massimo è un chirurgo a 360 gradi, con grande esperienza di sala operatoria; la sua passione per la chirurgia dello strabismo lo ha reso però particolarmente conosciuto in questo settore, sicuro riferimento per tanti colleghi.
Certamente i tempi d’esecuzione dell’atto chirurgico in anestesia topica/locale, specie nella chirurgia dei muscoli estrinseci, devono essere molto rapidi, senza incertezze. L’esperienza accumulata da Massimo negli anni con migliaia d’interventi rende possibile questa opzione anche per lo strabismo, non consigliabile per chirurghi meno esercitati ed esperti. Grazie Massimo per l’intervista e l’interessante articolo.

L’Avvocato Raffaele La Placa propone un’attenta riflessione giuridica sul tema della responsabilità personale in tema di pubblicità. Consulente di fiducia della SOI, Raffaele ha l’esperienza per fornirci un panorama completo su ogni possibile evenienza legalmente contestabile, per dottrina e per l’ampia personale casistica. L’aspetto pubblicitario particolarmente sentito è un nuovo campo di possibili contestazioni legislative, con grave decremento dell’etica professionale, che ciascuno è tenuto a difendere. Grazie Raffaele per le delucidazioni ricevute, la vicinanza al mondo dell’Oftalmologia, il taglio diretto dei tuoi interventi, circostanziati, estremamente esaustivi, sempre efficacemente utili per tutti noi lettori.

Pierluigi Esposti introduce un argomento relativamente nuovo nel panorama dei trattamenti laser. L’epopea della laserterapia in Oftalmologia degli anni Settanta e Ottanta sembra un lontano ricordo. Ogni azione terapeutica sulla retina aveva, in quegli anni, nel laser un sicuro riferimento. La commercializzazione degli Argon, subito dotati di filtro verde, e degli Yag laser, per trattamenti inizialmente vitreali, e dopo diffusamente per le capsulotomie posteriori con l’introduzione delle IOL, ha portato una larga diffusione di questi efficaci e utili device. Oltre che per la retinopatia diabetica, le occlusioni vascolari retiniche, il trattamento delle rotture periferiche, l’argon laser era spesso utilizzato per molte lesioni della periferia retinica ritenute potenzialmente regmatogene. Un’ampia revisione della letteratura ha nel tempo alquanto ridimensionato molte lesioni periferiche relegandole alla sola osservazione; i trattamenti fotocoagulativi sono così diminuiti, e con essi il business legato a questi device.
Una nuova ventata d’entusiasmo è arrivata negli anni Novanta con il day laser, il duplicato di frequenza e, da qualche tempo, con il laser giallo micropulsato a 577nm. Le lesioni centrali, diversamente che per i laser a gas “caldi”, sono il campo d’azione elettivo di questi recenti laser allo stato solido: si passa dalla fotocoagulazione alla fotostimolazione selettiva dell’epitelio pigmentato retinico. Pierluigi e i suoi collaboratori nel loro articolo ci avvicinano a questa nuova terapia, quasi di nicchia, erroneamente reputata semplice, suggerendo spunti tecnologici e presentando casi clinici trattati con successo. La lettura dell’articolo ben documentato, ci convince. L’efficacia del micropulsato è testimoniata, oltre che dai casi riportati, dalla disamina della letteratura. Le nuove opportunità terapeutiche in patologie croniche centrali fortemente invalidanti ci rendono speranzosi, e ci avvicinano a questi nuovi laser.
Grazie Pierluigi e ai tuoi collaboratori.

Amedeo Lucente ci propone un’ampia Review sugli OCTA, argomento da lui trattato altre volte su questa Rivista. Amedeo questa volta pone l’accento sulle reti vascolari retiniche che la tecnologia OCTA permette di evidenziare, e descrive le nuove proposte che arrivano dalla più recente e accreditata letteratura. Le Slabs, differentemente determinate dai device in commercio, sono la chiave per individuare le reti vascolari corio-retiniche. Esiste purtroppo però scarso agreement nell’imaging proposto, con possibili confusioni e facili incertezze interpretative. L’autore, appassionato sull’argomento e con il vezzo della matematica, ci introduce senza troppi scossoni in un campo spesso minato per le scarse nozioni d’informatica possedute. L’Intelligenza Artificiale AI trattata nell’articolo, è la nuova frontiera di confronto culturale, forse di scontro, da affrontare.
La lettura del testo riesce a offrire, anche ai neofiti, un terreno di discussione agevole, sminuisce gli inevitabili ostacoli dovuti alla difficoltà dei temi trattati, favorisce l’incontro tra OCTA e AI, e traccia un panorama tecnologico sempre comprensibile, di facile lettura. L’articolo di Amedeo, che accompagna ogni numero della Rivista, irrobustisce la qualità finale della nostra Rivista.
Grazie Amedeo, continua così.

Pierangelo Pintore e Pier Paolo Patteri dell’Ospedale di Alghero ci propongono un singolare caso di distacco bilaterale del neuroepitelio in area maculare con edema cistoide in una giovane paziente affetta da sclerosi multipla e diabete mellito. L’utilizzo del Fingolimod, primo farmaco a somministrazione orale approvato dalla FDA per tale patologia, è stato prescritto alla paziente dal neurologo per migliorare la sua ingravescente sintomatologia, una volta accertata l’assenza di patologie retiniche. Dopo 90 giorni dall’inizio della terapia, la paziente sviluppava bilateralmente un distacco del neuroepitelio in macula con edema intraretinico evidente in fovea, con alterazioni minime del visus e al test di Amsler. La terapia iniziata immediatamente ha previsto l’uso d’indometacina 0,50% a collirio e la sospensione della terapia con Fingolimod. Il quadro retinico migliorava rapidamente. Il caso, ampiamente documentato con fotografia e OCT (la paziente ha rifiutato la fluoroangiografia), presenta caratteristiche peculiari per il coinvolgimento retinico bilaterale, la diminuzione lieve del visus nonostante le importanti alterazioni strutturali all’OCT, e la rapida ripresa funzionale del visus dopo soli 35 giorni, con ripristino strutturale della regione retinica al polo posteriore. La scarsa letteratura a disposizione apre interessanti discussioni sui protocolli da seguire in questi casi. Le nuove ed efficaci terapie proposte per queste difficili malattie sistemiche, possono spesso provocare alterazioni retiniche in macula. Se la risoluzione delle problematiche intercorse dalla paziente sia dovuta alla sospensione del farmaco per bocca, come sembra più probabile, all’uso dei fans topici, oppure a entrambe le procedure terapeutiche messe in atto, è argomento tutto da discutere, da ulteriormente studiare.
Interessante perciò è questo contributo che ci allerta sugli effetti collaterali di alcuni farmaci in commercio per patologie sistemiche autoimmuni sempre più frequenti, e giustifica la nostra particolare attenzione sulla funzione visiva, specie in presenza di patologie multifattoriali concomitanti in questi sfortunati pazienti.
Grazie ai colleghi di Alghero.

Pasquale Aragona nel suo articolo tratta le infezioni micotiche della cornea. L’argomento viene affrontato con estrema competenza nella diagnosi, negli aspetti semeiologici e nelle proposte terapeutiche. Pasquale Aragona che dirige con successo da anni la Clinica Oculistica di Messina con lungimirante visione scientifica e progetti innovativi di ricerca, ci offre uno spaccato “crudo” su queste temibili e subdole infezioni corneali, che impongono attenta osservazione e rapide decisioni terapeutiche. La diagnosi, tutt’altro che facile, si avvale oggi dei test specifici di campionamento tissutale, strisci a fresco, colorazioni appropriate, terreni di coltura agar-sangue, agar-cioccolato o agar Sabourauddestrosio, e per individuare la terapia dell’anti-micogramma. Una novità sono i nuovi e rapidi test diagnostici, molto sensibili, come il PCR, Polimerase chain reaction, illustrati nell’articolo. L’ampia disamina dei presidi terapeutici completa il lavoro proposto; la sua lettura sarà di sicuro aiuto per tutti noi.
La nostra Rivista ha ospitato tanti illustri colleghi; il tuo articolo ci inorgoglisce, e stimola tutta la Redazione ad innalzare ancora il livello culturale degli elaborati da sottoporre all’attenzione dei colleghi che sapranno valutare, condividere, e far proprie le indicazioni riportate nel tuo brillante articolo. Grazie Pasquale.

Buona lettura…

Antonio Rapisarda

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