Gli oculisti e la pubblicità

di R. La Placa


Solo qualche lustro fa sarebbe stato inconcepibile pensare di pubblicizzare una qualunque professione intellettuale, soprattutto quella medica. Gli ordini professionali avrebbero certamente censurato l’iscritto che si fosse permesso di magnificare la sua capacità di curar denti o vincere cause.

O tempora o mores; I tempi cambiano e i costumi pure. La concorrenza pare essere la panacea di ogni male e, quindi, anche il libero professionista si deve adeguare: ebbene sì, anche i pazienti sono un mercato e la pubblicità consentirebbe di migliorare i servizi ad essi prestati.

Ognuno può legittimamente avere sul punto la sua opinione, ma è qui importante dar conto di come recentemente il legislatore abbia cercato di raddrizzare le cose, che francamente avevano preso una china non condivisibile.

Facciamo però un passo indietro prima di leggere la nuova norma.

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