Fori maculari lamellari: relazione tra blue fundus autofluorescence e optical coherence tomography

di R. Dell'Omo1, M. Filippelli1, S. De Turris1, P. Napolitano1, G. Virgili3, F. Bottoni4, C. Costagliola1
1Dipartimento di Medicina e Scienze per la Salute “Vincenzo Tiberio”, Università degli Studi del Molise, Campobasso
2Clinica Oculistica, Università Politecnica delle Marche, Ancona
3Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale, Università di Firenze, Firenze
4Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche ‘‘Luigi Sacco,’’ Università di Milano


Abstract - Scopo del lavoro: valutare la relazione tra immagini acquisite con blue fundus autofl uorescence (B-FAF) e optical coherence tomography (OCT) in occhi affetti da foro maculare lamellare (LMH), con particolare riferimento alla corrispondenza fra le due metodiche di imaging per la misurazione del diametro del foro.

Metodi: studio osservazionale retrospettivo eseguito in un centro universitario. Le immagini sono state eseguite tramite un sistema che combina spectral-domain OCT con un confocal scanning laser ophthalmoscope. I pazienti reclutati dovevano presentare un LMH trattivo o degenerativo all’esame OCT e un’area di aumentata autofluorescenza alla B-FAF in corrispondenza del foro. I diametri del foro all’OCT sono stati misurati a 4 livelli: internal limiting membrane (ILM), strato plessiforme esterno (OPL), schisi/cavitazione e discontinuità della ellipsoid zone (EZ). Tutte le misurazioni sono state eseguite usando la funzione “manual caliper” fornita dal software dell’apparecchio utilizzato, dopo aggiustamento della scala a 1:1 μm. I coefficienti di correlazione di Pearson e Spearman sono stati utilizzati per valutare la correlazione tra i diametri del foro misurato sulle immagini B-FAF e OCT. Un valore di p < 0.05 è stato considerato statisticamente significativo.

Risultati: sono stati reclutati e inclusi nello studio 72 pazienti (72 occhi), con età media 68.5 ± 9.0 anni. Lo studio ha evidenziato una correlazione tra i diametri misurati tramite B-FAF con quelli misurati tramite OCT a livello dello OPL (r = 0.79, P < 0.0001). Le correlazioni fra diametri B-FAF e OPL nel gruppo con LMH trattivo e in quello con LMH degenerativo sono risultate: r = 0.89, P < 0.0001, e r = 0.75, P < 0.0001, rispettivamente. Correlazione più debole si è evidenziata per i diametri misurati a livello della ILM (r = 0.59, P = 0.007). Nessuna relazione è stata trovata tra i diametri misurati tramite B-FAF e quelli misurati tramite OCT a livello della schisi/cavitazione o delle aree di discontinuità della EZ.

Conclusioni: I risultati di questo studio mostrano che, indipendentemente dal tipo di LMH (trattivo o degenerativo) esiste una forte correlazione tra i diametri del foro misurati tramite metodica B-FAF e quelli misurati a livello OPL con metodica OCT. Questo risultato suggerisce che la perdita o il dislocamento di tessuto retinico all’interno di tale strato della retina potrebbe essere il maggior responsabile dell’incremento di segnale B-FAF osservato in corrispondenza del foro in occhi affetti da LMH.

Keywords: Lamellar macular hole, epiretinal membrane, epiretinal proliferation, optical coherence tomography, blue fundus autofluorescence.

Abbreviations: B-FAF= blue fundus autofl uorescence; EP= epiretinal proliferation (proliferazione epiretinica); ERM= epiretinal membrane (membrana epiretinica); EZ= ellipsoid zone; FTMH= full-thickness macular hole (foro maculare a tutto spessore); ILM=internal limiting membrane; LMH= lamellar macular hole; OCT= optical coherence tomography; ONL= outer nuclear layer (strato nucleare esterno); OPL= outer plexiform layer (strato plessiforme esterno); RPE=retinal pigment epithelium (epitelio pigmentato retinico).

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