Interpretazioni tomografiche della retina fotorecettoriale e valore funzionale della membrana limitante esterna

di Amedeo Lucente


Abstract: L’articolo muove dalla constatazione che la ricerca di nuovi biomarkers retinici trova sempre più consenso scientifico e soddisfacenti rispondenze nella pratica tomografica.

Questo capitolo completa, per quel che è possibile e nei limiti che gli aggiornamenti continui permettono, la linea degli altri argomenti già pubblicati su questa Rivista circa l’importanza di reperire segnali tomografici significativi per correlare gli outcomes visivi alle più frequenti patologie retiniche del polo posteriore.

Si indaga questa volta la retina fotorecettoriale, con particolare attenzione la membrana limitante esterna, la barriera emato-retinica interna ed una esterna, con uno sguardo sempre attento ai dati istologici, e ai rilievi tomografici e clinici che la letteratura più recente ci offre, non senza enfasi e anche, spesso, con una ridondanza che potrebbe indurre dubbi e incertezze interpretative.

Keywords: AJ Adherens Juntions, BBB Blood–Brain Barrier, BRB Blood-Retinal Barrier, COST Cone Outer Segment Tips, CSC Central Serous Chorioretinopathy, DME diabetic macula edema, LM External Limiting Membrane, EZ Ellipsoid Zone, IN•OCT International Nomenclature for Optical Coherence Tomography, IS-OS Inner Segment–Outer Segment, MH Macular Hole, OLM Outer Limiting Membrane, OSIZ Outer Segment Interdigitation Zone, RD Retinal Detachment, ROST Rod Outer Segment Tips, RPE Retinal Pigment Epithelium, TJ Tight Junctions, ZO Zonula Occludens.

Introduzione

La membrana limitante esterna OLM Outer Limiting Membrane (MLE Membrane Limiting External, ELM External Limiting Membrane) non è una vera e propria membrana istologicamente determinata.
È situata alla base dei fotorecettori come una struttura network-like, formata dal complesso giunzionale tra coni e bastoncelli e cellule del Müller. Nello studio e ricerca dei più significativi biomarkers retinici in oftalmologia, lo spessore retinico, la membrana limitante interna e quella esterna sono stati interpretati come importanti reperi strutturali, evidenziabili all’imaging tomografico, sicuramente influenti, di crescente importanza funzionale [1].

L’utilità di una ricerca sulle caratteristiche cellulari retiniche in live studiando le bande tomografiche ad esse correlate, è un nuovo aspetto, una nuova strada che la tomografia ottica e l’angiotomografia oggi permettono, un incipit di assoluta utilità, un completamento diagnostico, un aiuto efficace ed innovativo per una più corretta diagnosi e mirata terapia nella maggior parte delle patologie corioretiniche. In particolare, le due membrane retiniche di pertinenza e origine gliare, apparentemente non significative dal punto di vista funzionale, risultano, in recenti studi determinanti e sensibili biomarkers per monitorare la maggior parte delle patologie al polo posteriore [1].

La OLM è stata rivalutata e considerata già da tempo come estremamente importante per il mantenimento strutturale e funzionale della retina.
Alla ricerca di efficaci segni retinici distintivi per una diagnosi sempre più precoce, emergenti risultati anatomici e visivi hanno dimostrato l’utilità della tomografia a coerenza ottica nel dominio spettrale SD-OCT, attraverso le sue rinnovate performance.

Dopo terapie farmacologiche o attività chirurgiche messe in atto in svariate patologie, tra tutte la chirurgia del foro maculare Macular Hole MH, l’utilizzo di questi device è ormai indispensabile, del tutto imprescindibile. Le migliorate risoluzioni tissutali di questa tecnologia hanno infatti permesso la visualizzazione delle microstrutture retiniche fino ad una risoluzione quasi cellulare, aprendo nuovi scenari diagnostici, e rendendo più razionali i percorsi terapeutici da perseguire.
Questo capitolo si inserisce sulla scia degli altri pubblicati su questa Rivista riguardanti i biomarkers retinici e completa, per quanto è possibile, un iter diagnostico tomografico di crescente interesse scientifico.

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