Corrispondenza con i lettori

Caro Antonello,

ti chiederei di pubblicare questa mia su “Lettere al Direttore”, per dedicare l’articolo di Sebastiano Fava su “Qui Africa”, alla memoria di Costantino.

Fu lui che dieci anni fa mi offerse la rubrica ed è solo grazie a lui se l’Oftalmologia Italiana ha assunto visibilità nell’Africa sub sahariana, nel campo della formazione in loco del personale medico e paramedico oculistico.

Non solo, mi ha sempre spronato (senza troppe delicatezze) quando esitavo perché mi sembrava che il tema non interessasse ai Colleghi, ma ha sempre condiviso con entusiasmo critico le nostre iniziative. In breve, Costantino è stato un grande, insostituibile, cuore.

L’articolo di Sebastiano racconta l’ultima tappa del cammino del progetto “Un Faco per l’Africa” iniziato quattro anni fa da un pugno di Colleghi, tutti volontari e indipendenti da ogni ONLUS del settore.
I risultati?

  • Quattro facoemulsificatori nuovi donati a ospedali periferici in Ghana, RDC, Togo e Guinea. Un microscopio operatorio nuovo donato in Togo.
  • Sei Oculisti formati nella facoemulsificazione: uno in Ghana, tre in RDC, due in Togo.
    Due oculisti in formazione, un togolese ed uno della Guinea Equatoriale.
  • L’obiettivo, realisticamente raggiungibile a breve, delle 1.500 operazioni di cataratta all’anno, per Oculista, mediante facoemulsificazione.
  • Tutto ciò, in Africa, non è passato inosservato come dimostrano i numerosi lettori d’oltremare di Oftalmologia Domani (grazie alla traduzione degli articoli in inglese voluta da Costantino).
  • Infine, ma non per ultimo, abbiamo piantato per primi (e per il momento, anche i soli) la bandiera dell’Oftalmologia Italiana nell’Africa sub sahariana francofona (qualche centinaia di milioni di persone). Ciò che ci ha distinto è stato l’avere focalizzato tutti i nostri sforzi nel difficilissimo compito di formare gli oculisti locali nella tecnica ormai universale della facoemulsificazione (alla quale le grandi masse dell’Africa rurale non hanno accesso).

Tutto ciò non è stata solo opera di noi tre o quattro; oltre a Costantino e alla sua Rivista, dobbiamo ringraziare la Ditta Alcon Italia e i Rotary International che ci hanno aiutato in modo determinante.

Ti auguro vivamente di continuare al meglio il percorso tracciato dal nostro indimenticabile Maestro.

Tuo Paolo