Corrispondenza con i lettori

Carissimo Costantino, Carissimi lettori,

questa volta mi è sembrato carino ed interessante presentare un articolo insolito, diverso dagli altri, in cui il vero protagonista “attivo e passivo” è il paziente, dedicando attenzione esclusivamente alle sue emozioni, al suo stato d’animo, ai suoi dolori e alle sue gioie, affinchè questa esemplare esperienza possa farci riflettere.

Il paziente definisce “terribile” la malattia e tra tutti i sintomi il peggiore risulta essere la cecità: la vista è un bene troppo prezioso e talvolta ci accorgiamo del suo inestimabile valore solo quando è realmente compromessa.

Tutti noi oculisti conosciamo la patologia in questione, l’eziologia, la diagnosi, il decorso e le strategie terapeutiche; non presento foto cliniche ma piuttosto gli articoli giornalistici che sottolineano la gravità della malattia e il malessere del paziente, ridotto ad un “vegetale”.

Proprio per questo, cogliamone spunto per fermarci a meditare sull’importanza della diagnosi precoce, sulla interdisciplinarietà di approccio terapeutico, sulla collaborazione multispecialistica e sulle “novità terapeutiche biologiche” ma ancor di più, come dice lo stesso Francesco, cerchiamo di mantenere “un atteggiamento tanto professionale quanto sensibilmente vicino alla condizione dei nostri pazienti per trasmettere loro sicurezza e serenità” e per ottenere risultanti sempre più gratificanti per noi e per loro.

Odile Correnti