La rivista diventa totalmente digitale

Nell’ultimo numero del 2014, facevo appello allo spirito di collaborazione dei lettori perchè utilizzassero sempre di più l’accesso alla rivista mediante Internet. Molto lentamente, ma con continuità, il numero degli accessi alla rivista online è andato aumentando e attualmente gli accessi ad ogni numero si attestano sui 2000.

Ci sembra quindi venuto il momento di dare l’addio al cartaceo e di passare alla “stampa virtuale”. Nel già citato n. 3 del 2014 questo percorso era già stato preconizzato, ma per compiere il passo si era atteso che la maggior parte dei nostri colleghi si decidesse a cambiare le vecchie e buone abitudini. E adesso sembra che il momento sia finalmente arrivato.

Tenendo presente che ogni numero viene stampato in circa 7500 copie, di cui circa un migliaio sono spedite a non oculisti (dirigenti di industrie farmaceutiche, operatori sanitari di altre specialità, personalità politiche che si occupano di salute, ecc.), 2000 accessi potrebbero sembrare ancora pochi. In realtà, molti di coloro che ricevono il cartaceo non sono invogliati ad entrare nel sito della SIGLA, ove la rivista è ospitata, perchè tanto quello che interessava loro lo hanno già letto. Non ricevendo più il cartaceo, il numero degli accessi dovrebbe salire a 3000-3500, e per una rivista come la nostra questo sarebbe già un bel traguardo. Tenendo anche conto che, dei 7500 numeri stampati, io non credo che alla fine tutti vengano letti.

Ovviamente, la decisione di “sopprimere” il cartaceo non è stata presa a cuor leggero ed è il risultato di una lunga serie di discussioni e considerazioni. Anzitutto, il cartaceo costa sempre di più, mentre gli introiti pubblicitari sono sempre di meno, e quindi il bilancio economico diventa fortemente passivo. In secondo luogo, i potenziali inserzionisti sono sempre meno attirati dall’ipotesi di fare contratti annuali, ma preferirebbero fare inserzioni “on demand”, vale a dire fare pubblicità solo se e quando serve. In terzo luogo, il cartaceo soggiace ad una regola di stamperia che è detta “dei sedicesimi”. Di primo acchito non sembra una cosa rilevante, ma in realtà una delle più grosse fatiche a cui bisogna sobbarcarsi è quella di far sì che testi e figure occupino esattamente un multiplo di 16. Vi assicuro che non è per niente cosa semplice: a volte bisogna pregare l’autore di tagliare impietosamente qualche concetto importante, mentre a quello dell’articolo precedente è richiesto di “allungare un poco il brodo” (o di mettere 1-2 figure in più).

Per complicare ancora di più le cose, è buona regola editoriale che tutti gli articoli stampati in una rivista a sedicesimi comincino nella pagina dispari (la pagina a destra del lettore), e di conseguenza tutti gli articoli dovrebbero finire nella pagina pari a sinistra. In qualche caso il problema si può rimediare, infilandoci una news o una locandina congressuale; ma è altro lavoro in più.

Tutti questi aspetti li avevo già esaminati nel citato n. 3 del 2014, e da allora poco è cambiato, se non che i costi sono un poco aumentati e le inserzioni molto ridotte. Pertanto, rimando chi è interessato a sviscerare il problema a rileggersi quanto esposto allora.

Ritengo invece utile soffermarmi qui su alcuni punti che non avevo trattato 2 anni fa e che mi sembrano invece interessanti, anche perchè aggiungono “peso” a favore della nostra decisione.